martedì 10 maggio 2011

Parco archeologico-ambientale comunale su area archeologica -3

IL CENTRO VISITE
Il centro visite si presenta, all'interno del sistema parco, come una struttura fondamentale e
irrinunciabile per il raggiungimento degli scopi di valorizzazione turistica, economica,
metodologica e scientifica del territorio comunale proposti dal prodotto. A questo scopo, a fianco
degli utilizzi già conosciuti per questo tipo di strutture, il prodotto “Parco Archeologico‐Ambientale
Comunale su Area Archeologica" propone un ampliamento e un potenziamento sul piano turistico,
didattico e culturale. Analizziamo di seguito primariamente le operatività necessarie al corretto
funzionamento di questo spazio e secondariamente i ruoli che esso dovrà ricoprire all'interno del
sistema parco.

Parco archeologico-ambientale comunale su area archeologica -2

COSTRUZIONE E ATTIVAZIONE DEL PARCO
La prima delle due fasi di applicazione prevede una serie di interventi a carattere architettonico ed
archeologico che permettano la messa in sicurezza delle strutture antiche, la creazione delle
infrastrutture necessarie alla conservazione e alla fruibilità del sito, nonché l'allestimento, la
ristrutturazione o la costruzione ex novo di una struttura ricettiva (centro visite) nelle adiacenze
del sito, adatta allo svolgimento di tutte una serie di attività collegate agli aspetti turistici,
didattici , divulgativi e metodologici della disciplina archeologica.

Parco archeologico-ambientale comunale su area archeologica -1

Inauguriamo una serie di articoli dedicati ai parchi archeologici ambientali di nuova concezione che il nostro studio realizza in tutta Italia.

mercoledì 4 maggio 2011

Nuovi orizzonti metodologico operativi.

Un argomento che era caro al Professor Mannoni era quello del “saper fare a regola d’arte”. Di
che si tratta? Nei mestieri antichi ed, in generale, nelle conoscenze degli antichi tutto ciò che si sapeva del
processo produttivo non riguardava il principio fisico chimico alla base dello stesso processo, del quale al contrario non si sapeva assolutamente nulla: nei mestieri tradizionali le conoscenze riguardavano le proprietà dei materiali, le reazioni che avvenivano durante i processi di produzione, ovverosia come i materiali lavoravano quando messi sotto sforzo, mescolati tra di loro e questa conoscenza la si traduceva con l’espressione “fatto a regola d’arte”.

L’Oasi Archeologica ed il concetto di “Terraformazione”

L’oasi archeologica non è un parco archeologico nel senso comunemente inteso, oggi, in Italia.
Essa infatti è un organismo vivo, pulsante di attività e di turisti, una realtà autorigenerante in
virtù, da un lato, della gestione delle visite turistiche da parte di archeologi professionisti a ciò
selezionati e formati, d’altro canto per la proposta, sempre nuova e costante, di una serie di
attività archeologiche di scavo di eccellenza, di ricostruzione, di riproposizione e
ricontestualizzazione culturale.

martedì 26 aprile 2011

La metodologia territorialista nello studio di un’area incisoria appenninica: il caso della Val Limentra.

Un’area incisoria, ovvero un settore del territorio caratterizzato dalla presenza di siti archeologici con rocce incise costituisce, se considerata nel suo complesso, un “elemento”culturale di eccezionale complessità. In questo senso la prima considerazione nell’impostare una indagine che voglia proporsi come tendenzialmente (e tuttavia mai) completa riguarda la natura necessariamente multidisciplinare che lo studio deve assumere, sarebbe a dire il necessario utilizzo di differenti tipologie di analisi. Appare infatti evidente che riferirsi esclusivamente ad una qualsivoglia metodica porterebbe all’appiattimento dell’analisi entro un’unica, per quanto ampia, visuale, finendo per ignorare altri aspetti culturali o prospettive della ricerca. Ben si comprende dunque come la sola metodica, ad esempio, tipologica (l’esame dei diversi tipi di incisioni), per quanto in sé
affascinante e apportatrice di importanti dati, non sia in grado di farsi carico della complessità a cui si fa riferimento in questa sede; come del resto sembrerebbe improbabile delegare tale studio unicamente all’analisi geologica delle rocce o alla raccolta ed esegesi della tradizione orale.

lunedì 25 aprile 2011

Archeologia funzionale - 4

Abbiamo visto che un insediamento abitativo ben strutturato ha quattro funzioni ovvero le funzioni demografico culturale, economica, politica, cultuale. O forse non è così. Allora potrebbe essere, questo abitato, un sito secondario gerarchicamente sottoposto ad uno più ampio: gli mancherebbe in tal caso una funzione gestionale, politica, pur potendo conservare presumibilmente aspetti abitativi, economici e cultuali del più vario tipo e anche importanti.
Ma talvolta non è così. Un insediamento potrebbe infatti demandare taluni aspetti cultuali, quali religiosità ufficiale o sepoltura dei morti, ad un sito preminente dove è maggiore la rappresentatività sociale di tali aspetti: in questo caso mancherebbe in parte, questo villaggio minore o fattoria, di certi aspetti sacrali. Ad un sito simile rimarrebbero comunque ovvi aspetti economici e abitativi.